04/03/08
Manlio Truscia risponde a Ida Dominijanni (il Manifesto)
Pubblichiamo con ritardo (e ci scusiamo con lui per questo) la risposta di Manlio Truscia, autore della copertina di M22, a Ida Dominijanni, che sul Manifesto del 19 febbraio aveva mosso delle critiche al nostro giornalaccio di satira. Buona lettura.
"E' UNO SPORCO LAVORO, MA QUALCUNO DEVE PUR FARLO"
Gentile Signora Ida Dominijanni,
Dire che sono totalmente d’accordo con il suo articolo a piè di prima pagina sul manifesto del 19 febbraio 2008 sarebbe quantomeno irriguardoso. Buona parte della trattazione mi risulta, da sempre, al di fuori della mia competenza personale ( non sono in grado né di partorire né tantopiù di abortire – per mia natura di genere ). Ciò non toglie che dalla lettura io ne abbia tratto lo stesso edificante giovamento che di solito sento ogni qualvolta mi capitano sotto gli occhi concetti che escono dalla sua penna. Buono. Il sottoscritto, più che alla penna aduso ai pennelli, può solo soffermarsi sulla parte iniziale per puntualizzarne alcuni aspetti, lontano da qualsiasi moto polemico e con intenti esplicativi diretti soprattutto e ovviamente a orecchie terze.
LA LINEA DI COMBATTIMENTO
Da molti anni questo nostro Paese è ostaggio di un “nano” politico che ha ridotto tutto l’arco costituzionale in un angolo, occupando lo spazio parlamentare con una pletora di avvocati, commercialisti, mafiosi e furbi di ogni genere ( tutti politicanti di abile livello ). Per vincere gli basta esistere e rappresentarsi, oltre che per i suoi sostenitori convinti anche per quella parte di elettorato debole, per distrazione e/o per inconsistenza culturale, che ne subisce il condizionamento. Per inciso, lui è solo l’ “oggetto” del messaggio, non l’artefice; infatti quando parla o agisce in proprio esprime solo inettitudine o doppiezza padronale ( pro domo sua ). Pessimo.
Il lungo e difficile recupero dopo questo sfacelo sarà compito di ben altri induttori culturali e valoriali, non certo mio.
Oggi il guastatore può solo tentare di inibire la ricezione della comunicazione condizionante alla parte di elettorato debole la cui entità percentuale non è certo irrilevante. E il “rumore” è più efficace quanto più ricalca il linguaggio della controparte. Non funziona il convincimento razionale; solo quel vago ( e potente ) senso di fastidio, accumulato e collegato alla figura del “nano”, può tenere a casa nel giorno fatidico l’elettore pernicioso.
Un nostro candidato politico non dovrebbe inquinare la sua immagine e la comunicazione del suo benefit occupandosi direttamente anche del disvalore dell’avversario.
IL LINGUAGGIO
Lo stile di destra, che non amo ma che mi riesce bene, è quello del segno chiuso e curvato su sé stesso, che rimarca arrotondando con voyeristica insistenza, e che è tipico della pittografia pornografica dei tascabili a fumetti ( cito p.e. le copertine dei maestri Ciriello, Biffignandi, Molino e più ancora di Marcarini, con il quale ho avuto occasione di lavorare a quattro mani ).
Le illustrazioni sono pura rappresentazione fine a sé stessa e il senso è già nella corrispondenza alle attese del pubblico fruitore e nulla vi aggiunge. Raccontavano storie di devianze e le forme e i corpi mostravano quella piccola ma percepibile imperfezione: la rappresentazione di una realtà sottoproletaria, di marcia istintualità più che di animalesca semplicità. E’ lo stile pornografico; e, nel caso dei suddetti maestri, arte più o meno consapevole. E’ il livello del “Bagaglino” ( che mette in scena finta satira ), in contrapposizione a “Striscia la notizia”, che sarebbe il canale ideale per raggiungere quei soggetti.
Tutt’altra cosa e per tutt’altro pubblico è la satira autentica, quella sì conduttrice culturale e valoriale, delle Elle Kappa, degli Staino e degli Altan.
E LA MANO SCAPPA...
... quando avvengono misfatti oltraggiosi, tipo il blitz anti-aborto a Napoli, pericolosi per la loro esemplarità, alla base razionalizzata della risposta si aggiunge nell’immediato un sovrappiù di altrettanto oltraggio.
Richiamandomi ad alcuni suoi passaggi, si tratta volutamente di una “proiezione in piena regola”, una rappresentazione tutta iscritta nell'immaginario maschile dei nostri soggetti, con un feto che sembra più un E.T. svenuto e una puerpera rigorosamente uomo, come in un film di Ciprì e Maresco.
Semmai il limite strategico sta nel contenitore ospitante, di sicuro non facilmente frequentato dal target di riferimento. Non buono.
Qualche preoccupazione si aggiunge per la nobiltà del quotidiano, anche se attenuata, per qualcuno, dalla caratura del supplemento. Riguardo a questo mio cruccio ho chiesto soccorso al mio autorevole referente editoriale, che mi ha confortato in proposito.
Suo ammirato lettore,
Manlio Truscia
Non ho letto l'articolo della Dominijanni e quindi non me la sento di entrare nel merito della discussione, tuttavia penso che la satira sia per sua stessa natura politicamente scorretta e che possa usare immagini "sopra le righe" senza dover essere stigmatizzata o, peggio, censurata. Penso al D'Alema di Forattini o a "Madre Mastella" di Vauro.
Complimenti a Truscia.
per quanto sopra vi prego di lasciare in pace un uomo già segnato profondamente dall'incontinenza... satirica!!!
baci
sono profondamente toccato dalle sue coraggiose parole che descrivono una situazione di isolamento e ghettizzazione che purtroppo sto vivendo da anni sulla mia grigia e cachetica epidermide di milanese acquisito con adozione coatta dalla ridente e soleggiata Liguria. Prometto solennemente che da oggi dedicherò i rari momenti di libera uscita concessi dall'istituto che mi ospita, al benessere dell'incompreso zio Manlio e alla sua graduale riconciliazione con il genere umano.
Passeremo indimenticabili ore in attività ricreative, con giochi di strategia, dove potremo mettere a frutto gli usurati ma pur sempre temibili neuroni superstiti, pianificando epiche invasioni di paesi ostili con i nostri piccoli ed agguerriti eserciti di fiscalisti!
Sperando che il disturbo di incontinenza cui lei accennava si limiti a quel meraviglioso lato della psiche umana che ci porta a mai nulla troppo sul serio, men che meno noi stessi, porgo i miei più cordiali saluti.
Gen. N. Bonaparte
Colpite al cuore e non allo stomaco, per favore!
L'autore avrebbe sicuramente usato un pennello più gentile se gli fosse stata commissionata una Vergine con bambino per l'altare del duomo di di Spampiglia . Truscia è noto per ben altre raffinatezze, vedi gialli mondadori ; donnine delicate , mammine graziose che girano in annunci pubblicitari e locandine, queste si, "rappresentano l'immaginario maschile da mandare in analisi"...Ottimo.
Solo così poteva essere fatta , lo stile "volgare sopra le righe" è voluto e la satira, non è satira se non colpisce in qualche modo (cuore o stomaco non ha importanza).
Difficilmente Truscia , che è artista vero, avrebbe potuto trattare l'argomento in maniera falsamente garbata , egli stavolta ha usato un segno grottesco che incide e quindi funziona.
Amici della taranta
Sono molte le immagini che turbano e disturbano (la foto della ragazza anoressica di Oliviero Toscani ne è un esempio) ciò nonostante, quando un messaggio ha un contenuto forte, di denuncia di tipo realistico o satirico, poco importa, è bene che venga diffuso.
Comunque, sul fatto che sian sempre gli uomini a voler mettere il becco e dettar legge su tematiche che riguardano le donne, il loro corpo e il loro essere, non ci piove, che però nella copertina oggetto della discussione si intraveda “qualcosa da mandare in analisi dell’immaginario maschile sulla maternità e l’aborto” è una cosa che non tiene conto dell’ineluttibilità di quell’immagine. Quel disegno, nel tragico “momento storico” in cui è apparso racchiude in sé tutti gli elementi politici, sociali, giudiziari, di costume che vanno stigmatizzati e combattuti: il blitz delle forze dell’ordine (su segnalazione anonima) presso l’ospedale di Napoli, il revanscismo della destra teso a cancellare conquiste sociali ottenute con secoli di dure lotte (in particolare l’aborto e il diritto all’autodeterminazione della donna), il regolamento di conti all’interno della coalizione di destra. C’è tutto, nella tavola di Truscia.
Forse allora è opportuno parlare della tecnica grafica utilizzata, così nazionalpopolare , che ricorda molto le vecchie copertine della Domenica del Corriere disegnate da Walter Molino. Ma chi meglio dell’autore può farlo? Truscia nella sua risposta a Ida Dominijanni, traccia un minisaggio di psicologia delle masse – tematica che dimostra di ben conoscere, forse grazie alla sua lunga “militanza” nel campo della pubblicità – quando parla del suo intento di “inibire la ricezione della comunicazione condizionante, alla parte di elettorato debole […] e il “rumore” è più efficace quanto più ricalca il linguaggio della controparte.” Si può non essere d’accordo su questo (per la cronaca, io concordo con Truscia), ma a questo punto è solo una questione di mezzi utilizzati.
Prendo spunto da questi concetti per esprimere un dubbio che mi assilla da lungo tempo, e che molto ha a che fare con ciò di cui stiamo discutendo: è possibile combattere, lottare contro la rozzezza di questa nostra destra, totalmente incapace del rispetto delle regole, che ricorre senza sosta all’uso della menzogna, della mistificazione, del condizionamento delle coscienze attraverso l’uso di ogni mezzo, mediatico e non, è possibile, ripeto, contrastare tutto ciò con educazione, con la sola consapevolezza delle nostre radici, della nostra storia, della nostra cultura?
Sia ben chiaro, non auspico affatto un nostro imbarbarimento per contrastare la barbarie altrui, ma mi chiedo sempre più frequentemente se sia possibile arginare la protervia, chessò, di un Borghezio, facendogli notare, in maniera equilibrata, che i suoi comportamenti sono costantemente sopra le righe (e già con questo eufemismo ho dimostrato tutta la mia creanza).
Io una risposta non l’ho ancora trovata, sospeso come sono tra il desiderio di conservare integra la mia etica e la voglia matta di rispondere con comportamenti speculari a quelli usati dall’avversario. E il metodo Truscia mi sembra un buon compromesso: l’intelligenza e la fantasia della sinistra, applicata al gioco sporco della destra.
Giuseppe Ciarallo
Non si può chiedere alla satira di essere moderata, in particolare quando la politica è "smoderata".
Concordo anche sulla pregevolezza del lavoro di Truscia.
E' possibile avere la foto della copertina in una risoluzione più alta?
So stop to play with the cartoons, Manlio, and go to make a reliable work.
Silvy, Pole of the Hill, BA
lunga vita alla satira che colpisce il cuore, lo stomaco e ... le palle ...
scivo disegno e cazzeggio nello sfotto satira e agglomerati vari.
venitevi a fa un giretto sul mio blog
magari per sbaglio in un angolo un giorno ci puo essere posto per qualcosa di mio(anche piccolo piccolo)
p.s. la copertina di bovo mi fa impazzi ahahahaha
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